Le Tignole della vite (L.botrana, E.ambiguella) sono due lepidotteri tristemente conosciuti tra i viticoltori e gli addetti del settore per i danni significativi che causano ai vigneti parassitati. I danni che si evincono dall’osservazione delle uve non sono soltanto quelli diretti, provocati dall’attività larvale sui bottoni fiorali e sugli acini delle piante di vite parassitate ma piuttosto quelli successivi, indiretti, causati dall’ingresso dell’agente fungino della Botrite nei fori degli acini parassitati.
Diverse per diffusione e dimensioni, nonché per velocità di sviluppo, le due specie trovano un habitat di comune valenza ecologica nei vigneti del Nord-Italia, dove si riscontrano rapporti di competizione interspecifica. plasmati dalla condizioni microclimatiche stazionali, ed in particolare da quelle igro-termiche.
La Lobesia botrana, conosciuta comunemente come Tignoletta, è infatti favorita dal clima caldo e secco, mentre la E.ambiguella, la sorella maggiore, conosciuta comunemente come Tignola, si sviluppa meglio nelle zone temperate ed umide.
Secondo lo studioso Schmidt (et al, 2003), le condizioni di umidità relativa a cui sono sottoposte le uova delle due specie, deposte sui bottoni fiorali o sugli acini delle piante parassitate, influenzano direttamente la capacità di schiusura delle uova, e ciò trova riscontro anche nelle osservazioni di campo. In ambienti con umidità relativa dell’aria tra il 40% e il 70% è stato osservato che si ha una maggior numero percentuale di uova schiuse di Lobesia botrana. Viceversa, in ambienti con umidità dell’aria maggiore, tra il 70 e il 100%, si hanno una maggiori percentuali di uova schiuse di Eupoecilia ambiguella.
Tale diversità di adattamento possono essere osservabili anche all’interno della stessa località e dello stesso anno, dove l’alternanza di periodi a minore-maggiore umidità provano l’instaurarsi dei presupposti necessari alla predominanza di una o dell’altra specie.
Si riporta, per esempio, nella tabella sottostante, l’andamento esemplificativo delle catture in una località del Friuli Venezia Giulia dove si può notare infatti che durante il primo periodo dell’anno, corrispondente alla prima generazione di entrambi gli insetti, viene favorita la presenza della più igrofila delle due specie, ossia la TIgnola. Viceversa, durante i mesi più caldi e aridi dell’anno (Luglio Agosto), caratterizzati da umidità più basse, i rapporti tra le due specie si fanno più competitivi, e praticamente paritari.