Tutto quello che c’è da sapere sugli incentivi per investire sulle tecnologie 4.0 in agricoltura nel 2022. I vantaggi per le aziende di cogliere il momento giusto per la propria rivoluzione digitale.
Hai un’azienda agricola o vitivinicola e hai sentito parlare di “transizione digitale nel settore agricolo”, “incentivi per l’agricoltura 4.0 ”, “nuove tecnologie a costi accessibili”?
Sai già di cosa si parla ma non ti è chiaro se è davvero conveniente?
Sei ormai pronto a fare il grande passo verso una produzione più efficiente e sostenibile ma vorresti capire meglio come fare e quali sono gli incentivi disponibili attualmente?
Bene, sei nel posto giusto!
Anche quest’anno sono numerosi gli incentivi statali a sostegno alla digitalizzazione delle aziende agricole, che permettono di fare investimenti importanti a costi accessibili e soprattutto meglio gestibili nel tempo, apprezzando in tempi brevi i benefici della cosiddetta “svolta digitale”.
Vi abbiamo accennato brevemente qui di che cosa si parla quando si utilizzano termini come agricoltura 4.0 o sistemi digitali per l’agricoltura.
I principali incentivi (oltre al credito d’imposta) per chi vuole investire in tecnologie 4.0 per l’agricoltura
Sappiamo che probabilmente siete arrivati qui per avere informazioni sul tanto chiacchierato credito d’imposta.
Giusto, è sicuramente lo strumento più interessante per accedere alle agevolazioni per l’agricoltura 4.0 e ve ne parleremo tra pochissimo.
Esistono però altri incentivi assolutamente interessanti che vale la pena di conoscere. Ecco i principali.
Nuova Sabatini
La misura “Beni strumentali Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico per facilitare l’accesso al credito delle imprese. Sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali e si rivolge alle micro, piccole e medie imprese.
La misura è stata prorogata lo scorso marzo ed è quindi al momento possibile presentare le domande (qui).
I beni finanziati devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, nonché a software e tecnologie digitali (tra cui anche i nostri servizi, che puoi consultare QUI).
Voucher digitali 4.0
Generalmente più semplici da richiedere e ottenere (anche a livello burocratico!), offrono contributi che si aggirano sui 10-15.000 euro al massimo.
Vengono promossi e rilasciati dagli enti locali (Regioni o province) e dalle Camere di Commercio, per cui è solitamente necessario consultare i siti relativi per trovare l’opportunità che fa al vostro caso.
Qui, ad esempio, potete trovare regolari aggiornamenti sui voucher disponibili.
L’obiettivo è solitamente quello di promuovere l’adozione di strumenti digitali e modelli di sviluppo green, spesso anche in un’ottica di collaborazione e scambio tra PMI.
Attraverso questi voucher possono essere fatti investimenti per l’acquisto di strumenti digitali innovativi ma anche servizi di consulenza e formazione, con l’interessante opportunità di poter essere seguiti da professionisti nell’avvio del processo di digitalizzazione della propria azienda (e anche in questo caso, gli esperti di WiForAgri potrebbero fare al caso vostro!)
Credito del Mezzogiorno
Prorogato fino al 31 dicembre 2022, questo strumento rappresenta uno specifico credito d’imposta per le regioni del sud Italia, che può essere utilizzato per investimenti in beni strumentali finalizzati a interventi nei processi produttivi.
Le regioni beneficiarie sono dunque Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Ma attenzione: per il comparto agricolo, possono accedere al bonus solo i soggetti titolari di reddito d’impresa. Questa regola fa quindi venir meno il diritto a beneficiare del credito d’imposta ad imprese individuali e società semplici produttive di reddito agrario o domenicale.
Qui potete trovare informazioni più specifiche.
Credito d’imposta per l’agricoltura 4.0
Ma veniamo alla parte che forse più vi interessa: il credito d’imposta per l’agricoltura 4.0.
Introdotto nel gennaio 2021 rappresenta una golosa novità per tutti coloro che avevano bisogno di una spinta in più per compiere il salto di qualità con la propria impresa.
Per quanto riguarda le “soluzioni 4.0” è possibile ottenere un’agevolazione fiscale fino al 40% sugli investimenti effettuati. Ciò significa riavere indietro tramite un rimborso sulle tasse il 40% della spesa totale effettuata.
La compensazione può essere effettuata sulle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).
Ve lo diciamo subito: tutte le soluzioni offerte da WiForAgri sono scontabili tramite credito di imposta, poiché riconosciute dal Ministero. L’agevolazione, come detto, è pari al 40% del costo del bene e può essere goduta nei tre anni successivi all’acquisto.
Se non siete ancora convinti, adesso vi diamo qualche informazione in più.
Requisiti per il credito d’imposta 2022
Il credito d’imposta è generalmente accessibile oggi a gran parte delle imprese agricole.
Anche se i requisiti formali possono inizialmente spaventare, nella pratica è assolutamente fattibile accedere a questo contributo.
Dunque, vediamo come.
Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese agricole residenti nel territorio nazionale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
Sono inclusi quindi tra i beneficiari sia contoterzisti che agricoltori, anche individuali, che si avvalgono del regime forfettario, ed il beneficio è valido indipendentemente dalla capacità o meno dell’azienda di produrre reddito.
Un requisito fondamentale è che l’azienda sia dotata di adeguati sistemi informatici. Su questo esistono delle specifiche che vi consigliamo di consultare.
Modalità, costi, macchinari
Una volta accertati i requisiti “digitali” della vostra azienda, sarà necessario provvedere alla compilazione di un’autocertificazione per investimenti sotto i 300.000 euro. Nel caso di investimenti superiori, sarà invece necessaria una perizia tecnica giurata.
In entrambi i casi bisogna comunque poter certificare – o autocertificare – che l’investimento in questione ha le caratteristiche di un “bene 4.0”.
Terminati questi passaggi, possiamo dire che la strada è in discesa.
E’ bene sapere che è possibile usufruire del credito in 3 anni, in quote di pari importo, a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione della macchina.
Ad esempio, se nel 2022 volete acquistare delle soluzioni WiForAgri per un valore di € 10.000, sarà possibile recuperare € 4.000 in quote di circa € 1330 a partire dal 2023.
Ricordate anche che la misura del credito d’imposta è secondo le disposizioni cumulabile con le altre agevolazioni in materia quali: la Nuova Sabatini e il Credito d’imposta per il Mezzogiorno.
E’ importante infine ribadire che, come è ovvio, i beni che si andranno ad acquistare devono possedere determinate caratteristiche di automazione ed interconnessione, certificati dal Ministero competente.
Se, come speriamo, opterete per una soluzione WiForAgri, saremo ben lieti di accompagnarvi anche nella scelta dell’incentivo migliore per voi.
Che aspetti?
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